Il percorso si compone di circa ottanta opere per raccontare quella che fu una vera “rivoluzione dell'immagine” in epoca palocristiana, documentando il passaggio dal mondo antico alla modernità, quando le opere d'arte divennero soprattutto simboli per comunicare a chiunque il nuovo, rivoluzionario credo. Possiamo fissare una data, il 313, quando l'imperatore Costantino emanò l'Editto che riconobbe al Cristianesimo una legittimità che lo fece uscire dalle catacombe e dall'ambito domestico e privato: per l'arte fu appunto il passaggio dalla classicità alla modernità, al servizio della comunicazione del messaggio attraverso raffigurazioni semplificate e simboliche (ad esempio la raffigurazione del pesce quale acronimo di Cristo).
Oggetti importanti di produzione artistica tra IV e VI secolo in tutto il territorio dell'impero (sculture in marmo e bronzo, affreschi, mosaici, vetri, avori, argenti, tessuti) conducono il visitatore in quel particolare momento storico. Nei fine settimana ragazzi ed adulti possono essere coinvolti in una istruttiva attività di interpretazione e riappropriazione del significato delle opere esposte.
La mostra si sviluppa in sei sezioni: la fine del mondo antico: il mito, il cosmo, il paradiso (tra le opere esposte varie riproduzioni di Ercole, venerato con l'appellativo di “soter”, salvatore”); un'arte nuova: i simboli e le immagini (tra queste spicca il pavone, nel superbo esemplare proveniente dal mausoleo dell'imperatore Adriano); la Bibbia figurata: la storia della Salvezza (qui un rarissimo tessuto orientale del V secolo con scene dalla vita di Cristo); corte imperiale e corte celeste: nuove idee figurative (imperdibile il cratere del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo); santi e martiri; l'evoluzione dello stile alle soglie dell'età bizantina.
Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, fino al 18 novembre 2007, aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 18, lunedì chiuso, catalogo Silvana Editoriale, infoline 800.578875,sito internet: www.palazzomontanari.com.
Teatro